venerdì 16 ottobre 2009

Il gioco non vale la candela [#15]

Avrei potuto semplicemente fare un post in cui usavo quest'espressione e farla scorrere via come tutte le altre, ma mi è parso che tale modo di dire meritasse uno spazio tutto suo. O per meglio dire, valesse la candela [#15 - variante].

Ora, sicuramente quel genio di bot automatico che sta dietro YahooAnwser si è fatto una domanda sull'origine di tale espressione, e sicuramente ha inserito la risposta corretta mescolandola tra altre 27 risposte prese a caso dalla rete. Sicuramente. Ma direi che non ci riguarda.

Andovvi dunque ad illustrare le ipotesi che si sono fatte spazio [senza grosse difficoltà visto il vuoto che le attendeva] nella mia mente a riguardo di tale modo di dire, vedete voi quale vi sembra più appropriata:

1) Banalmente dal vecchio baratto. Attorno al 1658 nell'attuale Piemonte viveva un noto fabbricatore di candele; un dì un innamorato il cui amore era inversamente proporzionale alla sua ricchezza andò da lui per comprare [ovviamente] una candela, la più bella. Non avendo soldi con cui pagarlo il nostro eroe cerco di barattarla con un vecchio gioco da cui non si separava mai, l'unica cosa che gli era rimasta, tramandato di generazione in generazione [che si rivelò poi essere un amuleto in un'altra storia che non ci riguarda], ma il perfido aka malvagio commerciante rifiutò l'offerta con un secco e perentorio Il gioco non vale la candela. Tale gesto ignobile fu preso a simbolo dell'insensibilità della gente del posto, tant'è che ancora oggi si usa dire Il gioco non vale la candela per indicare la malvagità dei piemontesi. Piemontesi e commercianti.

2) Bonn 1954, finale mondiale di Briscola a squadre, Thailandia - Brasile. Il paese ospitante è la Germania, uscita a pezzi dal conflitto mondiale. Si gioca quindi al piano interrato di un vecchio magazzino alla luce di una candela, non essendoci le strutture e gli impianti adatti. A tre mani dalla fine l'anello debole della squadra Thailandese, Lan Chow Li, scaglia con prepotenza il tre di briscola per accaparrarsi l'asso di coppe, ma preso dalla foga sbatte il pugno sul tavolo con troppa energia facendo cadere la candela sul mazzo restante, che va inevitabilmente in fiamme. Secondo le regole di allora si procede al conteggio dei punti senza disputare le mani restanti, e trovandosi in situazione di perfetta parità [43-43 secondo fonti ufficiali] viene assegnata la vittoria alla squadra Carioca in quanto vittima incolpevole dell'incidente. L'errore di conto del thailandese passa su tutti i giornali che il giono dopo titolano Una giocata che non vale la candela. Fosse stato giocato l'asso di briscola anzichè il tre infatti la vittoria sarebbe andata agli asiatici. Peccato.

3) Formula 1. Nel gran premio di Monza dell'94 fa scalpore l'abbandono a 6 giri dal termine dello sconosciuto Van Jeghel, che si trovava in testa solitario. Ci son voluti 12 anni e una puntata di Voyager per sapere la verità sull'accaduto; il pilota si era accorto di un difetto nel motore della sua vettura, che aveva cominciato a non funzionare intorno ai 9 giri dal termine. L'olandese tenne duro per altri 3 giri, ma quando si accorse che il danno stava raggiungendo le candele non se la sentì di continuare. Secondo indiscrezioni la giustificazione che diede al proprio team appena rientrato ai box fu proprio Questo gioco non vale le candele. Nessun meccanico ha potuto biasimare il pilota, che lasciato la carriera di pilota lanciò una famosa campagna dallo slogan E se fosse lei ad abbandonare te? La macchina è tua amica, trattala come tale.

Ci sarebbe sicuramente una busta 4, che conterrebbe al suo interno probabilmente una busta 5 e 6, ma l'ora comincia a farsi tarda e sicuramente il gioco non vale la candela. Maledetto d'un piemontese.

Comunque.

3 commenti:

  1. Sono piegato in due dal ridere, best post ever. =)

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  2. Ramifico in base all'interpretazione:
    1) Non si scherza sul ridere. Bada, eh.
    2) File -> Stampa -> copie: 5.

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  3. Copie 5?

    ma non eravamo 4, noi fantastici della cultura?

    Tu l'hai scritto, io l'ho letto, facciamo due copie più una di riserva e non se ne parla più?

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