mercoledì 29 luglio 2009

W = VW, ovvero Warwick = Victor Wooten


PS: Video da ascoltare finche' leggete. [fine PS]

Non e' da me mettere immagini nel blog, tanto meno dei video, ma oggi sono andato a portare in assistenza la mia povera tastiera, che necessitava di un cambio batteria interna con reinstallazione di tutti i suoni, ovviamente quelli originali, quelli fatti da me dubito riescano a reinstallarli, quelli son persi, andati, e pensare quanto tempo ci avevo messo.

Comunque, dicevo, che nella frase di prima mi sono perso, dicevo che sono andato in questo centro assistenza, e fatto sta che avevano in bella mostra questo Warwick.
Ora, chiunque (?) veda un warwick pensa a Victor Wooten, e io non potevo sottrarmi a questa regola non scritta.
Pensando a Victor Wooten poi mi e' tornato in mente un video che l'altro giorno ho guardato circa 42 volte, e in effetti sarebbe stato strano che non mi fosse tornato in mente.

Quindi:
Quindi mi accorgo ora che non posso integrare un video da youtube, credo, quindi metto l'indirizzo in cima, ascoltatelo mentre leggete il post.

E stavolta niente comunque finale, che non ci sta.

martedì 28 luglio 2009

Maestri di cerimonie

In sti giorni mi e' tornata la passione per l'MCing, che vado a spiegarvi per non far crashare i server di wikipedia: dicasi MC, ovvero Master of Cerimonies (#3) [e' inglese, d'accordo, ma e' comunque insensato], dicevo, gli MC sono quei tipi che improvvisano delle rime sopra una base tipicamente hiphop. Si, lo so, questa definizione uccide l'atmosfera, che e' un po' il bello della situazione.

Comunque.
Ho sempre trovato assurdo come possano questi MC portare a termine le loro battute, che voglio dire, cominci la frase dicendo una cosa qualsiasi, e nei 0.134 secondi di tempo in cui respiri devi pensare a come cominciare la seconda frase perche' abbia un senso con la prima, e (cosa quasi piu' difficile) devi farla rimare con la parola che ha chiuso la prima fase, e (cosa sta volta piu' difficile) deve essere qualcosa che faccia ridere o che comunque prenda in giro il tuo avversario.
E poi sotto un'altra, e cosi' via. Fantascientifico.

Vero, tante volte usano delle rime preparate, che in gergo si chiamano punchlines, ma che noi chiameremo rime preparate, non essendo del gergo, ma tante volte improvvisano. Voglio dire, si scambiano battute su un argomento appena scelto, o in risposta ad una battuta precedente. Fantascientifico.

Una volta per divertirci lo facevamo anche noi, in quinta liceo. In chat, scritto, con due minuti massimo di tempo per ogni battuta. Non esattamente al volo (#4).
E non erano neanche granche', ma tant'e'.

Comunque, da grande anch'io faro' l'MC.
Mi divertono le rime. Fantascientifiche.

sabato 25 luglio 2009

Black list dell'italiano, per come la vedo io

Prima stavo pensando che ci sono un mucchio di parole o modi di dire, nella lingua italiana, che se analizzati non hanno alcun senso, per come la vedo io.
Ho gia' sollevato qualche perplessita' in alcuni dei post precedenti, ma ora ho deciso che non posso e non devo dare troppo peso a tali baggianate, che poi quando ti impunti su una parola non ne esci piu'.

Che poi, non so se vi capita, ma io quando leggo tante volte una parola, anche una parola normale, poi mi sembra che non abbia piu' significato, come fosse un suono idiota che non vuol dire niente.
Ma forse capita solo a me.

Comunque, dicevo, non ho piu' intenzione di soffermarmi su cotali parole o frasi idiomatiche per me insensate, ma per non soprassedere (#1), ho deciso di tenere una lista dove inserire queste parole, cosi' anche loro avranno la loro. Dove con il primo loro intendo le parole, e con il secondo intendo che avranno la loro ... uhm ... avranno la loro (#2).

Non avendo ovviamente voglia di tenere una lista, ho deciso, come i piu' arguti di voi avranno gia' intuito, di segnare le suddette parole o frasi idiomatiche con il numero della loro posizione nella lista, quindi con #x, dove # nel comune linguaggio informatico che tutti noi conosciamo indica la parola Numero, e x nel comune linguaggio matematico che tutti noi conosciamo indica un numero appartenente all'insieme N. Che nel comune linguaggio matematico che tutti noi conosciamo indica i numeri naturali. Chesenons
apeteneanchequestisietepresimaleeh.

Ora che vi ho istruito su questo modo di agire, son sicuro che non mi capiteranno piu' tali parole o frasi idiomatiche, e' un classico. E forse e' un bene.

Comunque.

venerdì 24 luglio 2009

Di musica e di altre sciocchezze

Stamattina mi era venuto in mente un post su una canzone, ma essendo estremamente vulnerabile, mi sembrava azzardato fare il primo post sulla musica senza spiegare come la intendo, che poi uno pensa Ha fatto un post su quella canzone quindi gli piace quel genere di musica, e a me questa cosa qui proprio non andrebbe giu'.
Quindi, per poter poi fare un post su una singola canzone, andovvi a spiegare come piace a me la musica:
Bella.

Ascolto piu' o meno qualsiasi genere di musica, tendo ad escludere a priori solo poche categorie, come la tecno-house e il death/heavy/satanic/*-metal, che quella proprio non riesco ad ascoltarla, poi per il resto ascolto dal folk al pop, dal jazz al rock, dal punk (poco) all'emo (meno).
Inoltre, tendo ad ascoltare una canzone nuova che mi piace all'incirca ventitre volte di fila, prima di passare ad altro. Lo stesso vale per gli album.
Questo e' un po' il succo del discorso: mi innamoro di una canzone o di un album di qualsiasi genere, la/lo ascolto per una settimana in loop (= giro?), poi mi stufo, mi fa ribrezzo per un paio di settimane, e poi la/lo ascolto saltuariamente nel corso della vita, tipicamente in occasioni bimestrali.

Direi che si puo' considerare una buona spiegazione del motivo per cui prediligo il progressive e il jazz: sempre vari, da crearci sopra, da trovare sempre robe nuove, insomma, da non stancarsi mai.

Interruzioni varie mi portano ad abortire il post, non ricordo piu' cosa volevo dire. Che poi, comunque, il senso un po' si e' capito, il resto sarebbero stati probabilmente solo giri (= loops?) di parole.

Comunque.

Erano i Ministri, con Un bel canto. Giusto per dare soddisfazione a qualcuno. Ora capirete perche' non potevo fare un post su una canzone senza dire come intendo la musica, che poi non mi si venga a dire che ascolto i Ministri e quella musica li.

giovedì 23 luglio 2009

Dove c'e' google c'e' casa

Conclusa l'epopea migrazione che mi ha fatto perdere due giorni, guadagnare una descrizione per il blog, perdere la possibilita' di avere un blog su WordPress.
Due a uno.

A nasty experience.

Comunque.
E' sempre bello tornare all'ovile, perche' diciamocelo, francamente, fara' anche paura, avra' il monopolio del web, ma google lo fa meglio.

mercoledì 22 luglio 2009

-> Wordpress

Sono migrato (ho migrato?) al seguente indirizzo:
http://comunquepunto.wordpress.com

Se vi chiedete perche', andate sul sopraindicato link.
Ma non sperate di trovare una risposta, eh.

martedì 21 luglio 2009

PageRank vs tag.

I tag. Allora, io all'inizio li volevo anche mettere, nel primo post, poi pero' non mi veniva in mente niente, e allora ho analizzato i pro e i contro e ho deciso che i tag non ce li metto.

Oggi ho rivalutato i pro e i contro. Vincono i pro.
Tanto per cominciare in effetti se devo cercare un post vecchio sono molto utili, che con i titoli azzeccati che metto io puo' non essere banale.
E tanto per finire, fa guadagnare un sacco di posizioni su google.

Che io proprio per questo non li mettevo, perche' non me ne fregava niente che la gente leggesse il mio blog, che a me bastava scrivere per me, punto.
E invece no.
Eh, chiamala vanita', ma avere qualcuno che ti legge fa piacere, piu' che altro perche' senno' una volta fatto il post a mente tanto vale scriverlo.

E niente, pensavo che alla fine un po' di sana pubblicita' vanitosa no fa male, quindi pensavo di cominciare a metterli, sti tag.

Che poi, una volta sono stato ad un seminario su come lavora google, e sono stato detto (era in inglese) che per l'ordine delle pagine nei risultati di una ricerca, il PageRank, che sarebbe l'algoritmo che usa google, pesa il 5%.
Cioe', la grande invenzione che sta sotto google, influisce per il 5%.
Il resto son mazzette, bene o male.

Comunque.

domenica 19 luglio 2009

Fuochi del Redentore

Ieri ero a Venezia a vedere sti famosi fuochi d'artificio del Redentore, che mi avevano detto che ci veniva gente da tutto il mondo, da quanto erano famosi e quindi belli.

E niente, si costuma che per l'occasione quelli del comune di Venezia aggiungano un ponte, proprio davanti alla Chiesa del Redentore. Solo che questo ponte, essendo provvisorio, era appoggiato su delle zattere, che erano si ancorate a dei pali fissi, ma restavano traballanti, le zattere, e di conseguenza traballava anche il ponte, che secondo me a vendere pastiglie anti-mal-di-mare alle estremita' del ponte si facevano i soldi.

E insomma mi incammino anch'io, perche' sono a Venezia, c'e' un ponte nuovo, vuoi che non mi ci infili? E infatti infilarsi e' un verbo azzeccato, che per riuscire a passare dovevi essere un contorsionista, o un ladro dei film americani, di quelli che evitano i raggi laser a tempo di musica.
Che poi, a tempo di musica... vabbe'.

Dicevo, stavo su questo ponte traballante, poco dopo la meta', quando vedo passare in direzione opposta, nientepopodimenoche Massimo Cacciari, il sindaco di Venezia.
Capirete l'entusiasmo puerile di vedere una celebrita', che mi ha annebbiato la mente e immobilizzato per, diciamo, 0.247 secondi, senza esagerare. Arrotondati per eccesso.
E poi pero' mi e' venuta questa riflessione, che sara' una boiata, ma a me vedere il sindaco di Venezia che si fa largo tra la gente per passare come tutti gli altri, invece di attraversare il canale scortato su un piroscafo piu' lungo della larghezza del canale, mi ha fatto star bene.
Mi ha fatto pensare che deve essere una brava persona, coi piedi per terra. Che poi, il sindaco di Venezia, coi piedi per terra. ...

Comunque.

Proprio belli i fuochi del Redentore, se togliamo le sei ore di attesa seduto inscatolato, e il pensiero di quanti migliaiadi
milionidimigliaia di euro sono andati in fumo, letteralmente.
Proprio belli.

venerdì 17 luglio 2009

Conosco il Cluedo.

Ieri si stava parlando tra amici delle solite cose, che uno si chiede anche perche' si parli sempre delle solite cose, visto che ci si stufa presto e non si scopre mai niente di nuovo. E infatti uno se l'e' chiesto, perche' si parla sempre delle solite cose, e per sviare la noia ha proposto un gioco di societa', di quelli in in scatola: Cluedo.

Io ovviamente non sapevo giocare, ma gli altri sembravano piuttosto sicuri di se, per questo ci abbiamo messo venti minuti prima di deciderci ad usare la telefonata a casa per farci spiegare le regole, in vivavoce (e badate bene, mi richiede un grosso sforzo sorvolare su tale termine, ma per il bene dell'obiettivo finale mi tratterro').
Piuttosto interessante notare che durante la spiegazione, raccolti in un religioso silenzio, era partita la piu' classica delle sfide di annuimento. Qualcuno si permetteva pure qualche tocco di classe ripetendo le finali del MasterSpiegatore, come a voler dire Si, chiaro, questo me lo ricordavo.

Non e' difficile intuire che siano serviti altri venti minuti per mettere insieme tutte le informazioni raccolte, per lo piu' (<- ?) discordanti, e cominciare a giocare con delle regole che definire giuste non renderebbe onore all'inventore di tale gioco, porello. Direi piu' concordate.

Volevo inizialmente parlarvi di come abbia vinto due partite su due, rivelandomi un quantomeno sospetto campione di Cluedo, o meglio, di Cluedo in versione 16/07/2009, ma il post si allungherebbe troppo, io ho dei lavori da portare assolutamente a termine entro l'altro ieri, e soprattutto non penso ve ne fregherebbe piu' di tanto.
Quindi chiudo qui.


Che senso ha vivavoce? viva - voce, una voce viva. Chiamala altavoce, voceforte, cosisentitetutti, conferenzaMode, ma cosa diavolo centra viva.
Su per lo piu' non discuto neanche.


Comunque.

mercoledì 15 luglio 2009

Toh, guarda, un lipogramma.

Ieri mi e' apparso davanti, senza volerlo, il termine lipogramma.
Ora, immagino vi domandiate l'esatta etimologia del termine, e fate bene, e' giusto farsi delle domande, ma spero vivamente non pretendiate una risposta esauriente.
Allora, in soldoni (modo di dire alquanto bizzarro e fuorviante, ma tant'e') un lipogramma e' un ... ehm, vediamo ... beh:

Prendete un testo, oh, non serve un gran testo, potete prendere in prestito quello di vostro papa'. Fatto?
Bene.
Ora selezionate una qualsiasi lettera dell'alfabeto. Ah, per la prima volta evitate le lettere a, e, i, o, u. Fatto?
Bene.
Ora, mantenendo intatto il senso, rielaborate il testo senza servirvi della lettera selezionata, e avrete il vostro lipogramma!
Bello, no?

Provate, bisogna trovare spesso dei sinonimi o riorganizzare la frase per evitare tale lettera, e' un buon allenamento.
Puo' addirittura risultare divertente, se avete finito di guardare tutte le serie televisive dall'ottantasette ad oggi, e se siete in un posto dove nessuna onda radio vi puo' raggiungere.
Io mi sto divertendo.

Stavo pensando di attuarlo nella vita di tutti i giorni, ma temo non risponderei quando la gente griderebbe Mirko, e diventerebbe piuttosto impegnativo gestire la mia quieta vita mondana.

Wow, non pensavo di arrivare alla fine indenne!
E non sforzatevi nel trovare errori, ho usato la funzione Find di Firefox su quella lettera, e ha saltato il post in pieno. Yeah.
Ok, non e' proprio un lipogramma non avendo un testo di partenza, ma potrei affermare di aver avuto tutto il post in mente e, una volta presa la lettera, averlo reinterpretato.

Potrei affermarlo.

Comunq...
Merda!

martedì 7 luglio 2009

H di Heremia

Stavo pensando che c'e' un sacco di gente che non conosce Andria (95.000 abitanti) o Barletta (92.000), ma tutti conoscono Domodossola, che di abitanti ne fa su per giu' 18.000. E mi sembrava un'ingiustizia bell'e buona, che chissa' quanto tempo gli ci e' voluto ad Andria per tirar su tutta quella gente, e quando c'aveva 18.000 abitanti mica si sognava di essere conosciuta da tutti, Andria, che lei le rispettava le gerarchie, e invece guarda sta Domodossola. Tsk!

E poi pensavo che quando si deve fare lo spelling dell'H si dice Acca di hotel, che citta' italiane non ce ne sono, con la H, e anche questa mi sembrava un'ingiustizia bell'e buona, anche se un po' meno bella di quella di prima, di Domodossola.

E allora mi e' venuto in mente che potrei creare una citta' con la H, cosi' poi diventa famosa anche se c'ha 10.000 abitanti, e magari divento famoso pure io.
Tanto ormai Andria e Barletta se la saranno messa via, che se proprio devono tirare fuori qualche storia se la prenderanno con Domodossola, dico io.

Comunque credo che la chiamerei Heremia, la citta'.
H di Heremia. Non male.

sabato 4 luglio 2009

Adoro la pioggia

Non fraintendetemi, la adoro proprio.
In particolare i temporali.
Devo ancora ben decidere se preferisco il prima o il durante.

Prima c'e' un'atmosfera surreale, di quelle che vedi in tv sui fantasy della domenica pomeriggio, con il cielo blu che improvvisamente si divide in un bianco ed un nero.
Sono chiaramente un azzurro e un blu scuro, ma li per li riesce a farti credere che siano bianco e nero, a fronteggiarsi, a cedersi spazio da una parte per guadagnarlo in un'altra.
E se ti metti a fissare il blu scuro, perche' lo sai bene che vincera', che e' solo questione di minuti prima che prevalga sul suo avversario, se fissi il blu scuro, dicevo, puoi anche perderti. Ma perderti veramente.
Tutte quelle nuvolette che si sormontano, che non riesci proprio a capire se siano molto distanti o terribilmente vicine, e ti fanno perdere il senso dello spazio, della realta'.
E poi il vento che ti scivola addosso, fresco. Un vento messaggero di disordini, che di li a poco potresti benissimo odiarlo, ma in quel momento non puoi che abbandonarti, lasciarti abbracciare, perche' ti fa sentire estremamente vivo.

Durante e' solo il ticchettio delle goccie che cadono su altre goccie, e il ricordo del profumo di quell'istante.

L'istante e' forse la parte piu' bella, quando comincia la pioggia. Ma intendo quando comincia a cadere, lassu', non quando arriva. Perche' sembra impossibile, ma c'e quell'inconfondibile profumo che annuncia le prime goccie, che lo senti arrivare come un sussurro all'orecchio.
E sono quei tre secondi, magici, in cui tiri su col naso avidamente per non farti scappare nemmeno un momento, e la tua mente comincia a formulare l'idea delle prime goccie, e allo stesso tempo la allontana, quasi a voler chiedere piu' tempo, perche' poi il ticchettio della pioggia ti portera' soltanto il ricordo di quell'istante, di quel profumo, e non saprai nemmeno dire se lo senti davvero o se esiste solo nella tua testa.

Ecco, le prime goccie. Piove.
E io adoro la pioggia.

venerdì 3 luglio 2009

Tarantella per un avvocato pignoragliaglio

Mi ricordo che qualche giorno fa mi e' venuta in mente una poesia, che a me non capita spesso, e mi son detto Beeela questa, potrei scriverla sul blog. E poi ho pensato che pero' io sul blog non scrivo poesie, perche' volevo scrivere solo in questa maniera qua, e lasciar da parte altri stili, che poi senno' vien fuori un marasma e non ci si capisce piu'.

Poi pero' ho pensato che in fondo il blog l'ho fatto per me, per poterci scrivere quello che voglio, mica per preoccuparmi di forme e stili, e quindi mi son detto Beeela questa, domani la scrivo sul blog.
E niente, poi me la son dimenticata, pero' intanto ho deciso che se mi capita qualche altra poesia davanti la pubblico, e non me la lascio mica scappare, stavolta.

Mi pare fosse sulla pioggia, ma proprio non me la ricordo.

Comunque, il titolo non centra niente eh, e' che stavo ascoltando quella meraviglia degli Elii, e non avendo altree idee mi son buttato sulla prima frase che han detto.
Che a pensarci, se questa e' una frase a caso, fa pensare.

Comunque.

mercoledì 1 luglio 2009

Quando il playback e' meglio del live

Oggi ho ripreso in mano il basso dopo un settimana di inattivita', che son un paio di mesi che mi son messo ad imparare sto strumento, e ogni tanto mi giro e lo suono, che c'e' l'ho giusto dietro al pc, e con la sedia girevole faccio presto a prenderlo in mano, solo che sta settimana qua e' stata un po' diversa dalle altre settimane, e allora non mi ero piu' girato, con la sedia.

Il fatto e' che sono andato per vie economiche, e il miniamplificatore che uso per sentire il suono diciamo che fa un po' di interferenze. Diciamo pure che prende la radio. E diciamo pure che prende radio Marilu', grande radio anni 70/80/90, diciamo che non trasmette musica moderna, se esiste una musica moderna.

E insomma mi metto a suonare e ogni tanto, in base a come mi sposto, si sente piu' o meno chiaramente la canzone che trasmette sta radio, e allora se e' una bella canzone io mi fermo ad ascoltarla, e magari ci suono un po' sopra, ma se e' proprio bella anche no, mi fermo proprio ad ascoltarla, questa canzone.
E poi, nell'estasi della canzone, faccio un movimento un po' brusco e sparisce tutto, e allora all'inizio ci resto un po' male, ma poi mi rimetto a suonare, che in fondo era per quello che avevo acceso il miniamplificatore, per suonare, solo che poi confronto quello che suono con quello che ho appena sentito, e non mi piace piu', mentre prima un po' mi piaceva anche quello che suonavo.

Comunque di solito il giorno dopo mi piace di nuovo, o anche la sera stessa se questa cosa mi capita di mattina.